Decreto Legge - 24/08/2021 - n. 118 art. 6 - Misure protettive 1Misure protettive1 [1. L'imprenditore può chiedere, con l'istanza di nomina dell'esperto o con successiva istanza presentata con le modalità di cui all'articolo 5, comma 1, l'applicazione di misure protettive del patrimonio. L'istanza di applicazione delle misure protettive è pubblicata nel registro delle imprese unitamente all'accettazione dell'esperto e, dal giorno della pubblicazione, i creditori non possono acquisire diritti di prelazione se non concordati con l'imprenditore né possono iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul suo patrimonio o sui beni e sui diritti con i quali viene esercitata l'attività d'impresa. Non sono inibiti i pagamenti. 2. Con l'istanza di cui al comma 1, l'imprenditore inserisce nella piattaforma telematica una dichiarazione sull'esistenza di misure esecutive o cautelari disposte nei suoi confronti e un aggiornamento sui ricorsi indicati nella dichiarazione resa ai sensi dell'articolo 5, comma 3, lettera d). 3. Sono esclusi dalle misure protettive i diritti di credito dei lavoratori. 4. Dal giorno della pubblicazione dell'istanza di cui al comma 1 e fino alla conclusione delle trattative o all'archiviazione dell'istanza di composizione negoziata, la sentenza dichiarativa di fallimento o di accertamento dello stato di insolvenza non può essere pronunciata. 5. I creditori interessati dalle misure protettive non possono, unilateralmente, rifiutare l'adempimento dei contratti pendenti o provocarne la risoluzione, né possono anticiparne la scadenza o modificarli in danno dell'imprenditore per il solo fatto del mancato pagamento dei loro crediti anteriori rispetto alla pubblicazione dell'istanza di cui al comma 1.]2 [1] Articolo abrogato dall'articolo 46, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83. [2] Comma modificato dall'articolo 1, comma 1, della Legge 21 ottobre 2021, n. 147, in sede di conversione. InquadramentoLe disposizioni contenute negli artt. 6,7 e 8 del d.l. n. 118/2021 consentono all'imprenditore che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario di scongiurare il rischio che l'esazione, da parte dei creditori, dei crediti scaduti o l'esercizio delle loro azioni esecutive o cautelari rendano vano il tentativo di risanare l'azienda attraverso uno strumento contrattuale tra gli interessati. La pretesa di azionare i diritti è conflittuale rispetto alla proposta di addivenire ad un accordo che consenta un soddisfacimento senza cagionare la crisi dell'impresa debitrice. Ma si tratta, anche, di impedire che la notizia della scelta dell'imprenditore di venire a patti con i creditori per salvare le sue attività costituisca l'occasione che induce costoro a comprendere che l'impresa si avvia alla fine e che è opportuno affrettare l'utilizzo degli strumenti esperibili per conseguire almeno un soddisfacimento parziale delle loro pretese. Il contenuto delle misure protettive e la loro tipologia non sono indicati dalla normativa ma possono desumersi dagli effetti che esse producono, individuati nell'inibizione ai creditori di acquisire diritti di prelazione, se non concordati con l'imprenditore e nel divieto di iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari. Nell'ambito dei loro effetti rientra la sospensione della pronuncia della sentenza dichiarativa del fallimento o di accertamento dello stato di insolvenza. L’istanzaL'istanza di misure protettive può essere formulata dall'imprenditore già contestualmente alla domanda con cui chiede alla commissione presso la camera di commercio di nominare l'esperto. Essa può venir presentata in momento successivo: le modalità sono comunque le stesse, che consistono nell'inoltro mediante la piattaforma telematica istituita presso ogni camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Deve seguire la pubblicazione nel registro delle imprese ed è dal momento in cui essa è effettuata che decorrono gli effetti dell'istanza. Occorre, però, una rilevante precisazione. La pubblicazione va eseguita unitamente all'accettazione dell'esperto. La richiesta di misure protettive può precedere temporalmente la nomina, in quanto può essere contenuta già nella domanda con la quale l'imprenditore si rivolge alla camera di commercio perché, valutatane la ritualità, ne venga interessata la commissione cui spetta la nomina. La scelta legislativa è comunque quella di legare l'efficacia delle misure protettive alla avvenuta nomina ed alla notizia ufficiale di questa, come fornita dalla pubblicazione. La condizione perché gli effetti protettivi si producano è dunque complessa e si verifica non soltanto perché la richiesta è pervenuta ed è stata fatta conoscere tramite il registro delle imprese ma quando successivamente ad essa si apre il percorso della composizione negoziale con la nomina dell'esperto. La pubblicazione dimostra che sono state superate le possibili questioni impedienti relative alla forma della richiesta, alla documentazione che deve corredarla, alla nomina dell'esperto ed alla sua accettazione. L'istanza deve essere completata dalla dichiarazione riguardante l'eventuale esistenza di misure esecutive o cautelari disposte nei confronti del richiedente e, quando occorre, un aggiornamento sulla pendenza dei ricorsi per la dichiarazione di fallimento o per l'accertamento dello stato di insolvenza. La richiesta di misure protettive è destinata a incidere direttamente sulla sorte di questi ricorsi ed è opportuno che della loro sussistenza e delle procedure iniziate sia fornita informazione a tutti gli interessati. Ne può essere condizionato il loro consenso ad un accordo. Dispone il quarto comma dell'art. 6 che dal giorno stesso della pubblicazione dell'istanza di misure protettive la sentenza dichiarativa di fallimento o di accertamento dello stato di insolvenza non può essere pronunciata. Si evidenzia una rilevante differenza rispetto a quanto stabilito a proposito del divieto per i creditori di acquisire diritti di prelazione, iniziare o proseguire azioni esecutive o cautelari. Il divieto prende efficacia con la pubblicazione della nomina dell'esperto; la sospensione delle pronunce di fallimento o di stato di insolvenza prende avvio dalla pubblicazione della domanda di nomina dell'esperto. Gli effetti della domanda di misure protettiveAgli effetti della domanda di misure protettive si è già accennato nel paragrafo precedente. Va notato che essi si producono in forza di un atto di parte e non già quale conseguenza di un provvedimento emanato da un organo che ad esso conferisce la forza che promana dalla sua posizione istituzionale. Le misure protettive operano sin dal momento in cui della loro domanda è resa ufficiale la notizia per il tramite della pubblicazione nel registro delle imprese. Deve seguirne poi una conferma ad opera del tribunale: ma si tratta, appunto, della validazione di una efficacia che si è già prodotta. L'istanza di misure di protezione non cagiona soltanto conseguenze di tipo interdittivo o sospensivo. Opera inoltre sulla conservazione dello stato esistente a favore dell'imprenditore. Infatti i creditori interessati da quelle misure non possono, unilateralmente, rifiutare l'adempimento dei contratti pendenti o provocarne la risoluzione; né possono anticiparne la scadenza o modificarli in danno dell'imprenditore per il solo fatto del mancato pagamento dei loro crediti anteriori rispetto alla pubblicazione dell'istanza di applicazione delle misure. E l'accesso alla composizione negoziata della crisi non costituisce, di per sé, causa di revoca degli affidamenti bancari concessi all'imprenditore (art. 4, comma 6). Il rientro dagli affidamenti impedirebbe in radice ogni tentativo di risanamento negoziale dell'impresa. Sono esclusi dalle misure protettive i diritti di credito dei lavoratori. All'interesse dell'imprenditore non possono essere sacrificati i crediti maturati dai dipendenti o collaboratori per il lavoro prestato né il credito per il lavoro da prestare per la prosecuzione delle attività nel corso delle trattative di composizione negoziale. A garanzia dei prestatori di lavoro l'art. 4, comma ottavo, impone procedure di informazione e di consultazione quando debbono essere assunte rilevanti determinazioni che incidono sui rapporti di lavoro di una pluralità di lavoratori, anche solo per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro o le modalità di svolgimento delle prestazioni. |