Decreto legislativo - 18/04/2016 - n. 50 art. 159 - (Difesa e sicurezza)1

Marco Giustiniani

(Difesa e sicurezza)1

[1. Le disposizioni del presente codice non si applicano agli appalti pubblici e ai concorsi di progettazione non altrimenti esclusi dal suo ambito di applicazione ai sensi dell'articolo 1, comma 6, nella misura in cui la tutela degli interessi essenziali di sicurezza dello Stato non possa essere garantita mediante misure meno invasive, volte anche a proteggere la riservatezza delle informazioni che le amministrazioni aggiudicatrici rendono disponibili in una procedura di aggiudicazione dell'appalto 2.

2. All'aggiudicazione di concessioni nei settori della difesa e della sicurezza di cui al decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 208, si applica la parte III del presente codice fatta eccezione per le concessioni relative alle ipotesi alle quali il decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 208, non si applica in virtù dell'articolo 6 del citato decreto legislativo.

3. In deroga all'articolo 31, [limitatamente agli appalti pubblici di lavori,] l'amministrazione della difesa, in considerazione della struttura gerarchica dei propri organi tecnici, in luogo di un unico responsabile del procedimento, può nominare un responsabile del procedimento per ogni singola fase di svolgimento del processo attuativo: programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione. Il responsabile unico del procedimento, ovvero i responsabili di ogni singola fase, sono tecnici individuati nell'ambito del Ministero della difesa. Il responsabile del procedimento per la fase di affidamento può essere un dipendente specializzato in materie giuridico amministrative3.

4. Con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l'ANAC, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente codice, sono definite le direttive generali per la disciplina delle attività del Ministero della difesa, in relazione agli appalti e alle concessioni diversi da quelli che rientrano nel campo di applicazione del decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 208. Le direttive generali disciplinano, altresì, gli interventi da eseguire in Italia e all'Estero per effetto di accordi internazionali, multilaterali o bilaterali, nonché i lavori in economia che vengono eseguiti a mezzo delle truppe e dei reparti del Genio militare per i quali non si applicano i limiti di importo di cui all'articolo 36.Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al presente comma, si applica l'articolo 216, comma 20.

4-bis. In caso di contratti ad impegno pluriennale superiore a tre anni, l'importo dell'anticipazione di cui all'articolo 35, comma 18, del presente codice è calcolato sul valore delle prestazioni di ciascuna annualità contabile del contratto di appalto, stabilita nel cronoprogramma dei pagamenti, ed è corrisposto entro quindici giorni dall'effettivo inizio della prima prestazione utile relativa a ciascuna annualità, secondo il cronoprogramma delle prestazioni4.

5. Per gli acquisti eseguiti all'estero dall'amministrazione della difesa, relativi a macchinari, strumenti e oggetti di precisione, che possono essere forniti, con i requisiti tecnici e il grado di perfezione richiesti, soltanto da operatori economici stranieri, possono essere concesse anticipazioni di importo non superiore ad un terzo dell'importo complessivo del prezzo contrattuale, previa costituzione di idonea garanzia.]

[1] Articolo abrogato dall'articolo 226, comma 1, del D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, con efficacia a decorrere dal 1° luglio 2023, come stabilito dall'articolo 229, comma 2. Per le disposizioni transitorie vedi l'articolo 225 D.Lgs. 36/2023 medesimo.

[4] Comma inserito dall'articolo 47-bis, comma 1, del D.L. 30 aprile 2019, n. 34,  convertito, con modificazioni, dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58.

Inquadramento

Il Capo VI del Codice dedica talune disposizioni alle procedure di appalti relative a settori specifici, tra cui quelli della difesa e della sicurezza.

La portata applicativa di tali norme è tuttavia limitata dal corpus normativo denominato «defence package», previsto e regolato dalla Dir. 13 luglio 2009, n. 2009/81/CE e recepito nel nostro ordinamento dal d.lgs. n. 208/2011, che reca la disciplina generale dei contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza.

Il Codice, pertanto, trova applicazione nei contratti pubblici aggiudicati nei settori della difesa e della sicurezza non disciplinati dal d.lgs. n. 208/2011 – e dal relativo regolamento di esecuzione di cui al d.P.R. n. 49/2013, – né esclusi dall'ambito applicativo del detto d.lgs. n. 208/2011 in virtù del suo art. 6.

La disciplina contenuta nel citato decreto legislativo, tuttavia non si discosta dai principi fondamenti dettati dal Codice degli appalti, ed anzi ne fa espressamente richiamo all'art. 3, comma 1.

Tale disposizione stabilisce che ai fini dell'affidamento e dell'esecuzione di lavori, servizi e forniture nel settore della difesa e della sicurezza occorre rispettare i principi di economicità, efficienza, imparzialità, trasparenza, parità di trattamento, proporzionalità, pubblicità, tutela dell'ambiente ed efficienza energetica, seppure tenuto conto della specificità dell'approvvigionamento dei materiali nei settori della difesa e sicurezza.

La disciplina codicistica risponde a due principi fondamentali della materia: il primo attiene alla riserva di competenza legislativa in capo allo Stato ai sensi dell'art. 117, comma 2, lett. d), Cost.; il secondo all'osservanza delle esigenze di segretezza, funzionali alla sicurezza dello Stato.

Rispetto ai previgenti artt. 195 e 196 del d.lgs. n. 163/2006, la norma in commento, nel recepire gli artt. 15 della Direttiva n. 2014/24/UE, 24 della Direttiva n. 2014/25/UE e 10, parr. 6 e 7, della Direttiva n. 2014/23/UE, fissa la regola generale della esclusione delle disposizioni del nuovo Codice agli appalti pubblici e ai concorsi di progettazione «nella misura in cui la tutela degli interessi essenziali di sicurezza dello Stato non possa essere garantita mediante misure meno invasive, volte anche a proteggere la riservatezza delle informazioni che le amministrazioni aggiudicatrici rendono disponibili in una procedura di aggiudicazione dell'appalto» (comma 1).

Pertanto, ove siano approntabili misure volte a tutelare gli interessi essenziali di sicurezza dello Stato, pur in presenza di detti interessi, si applicherà la normativa codicistica; mentre, ove ciò non sia possibile, si applicherà il d.lgs. n. 208/2011. Nei casi di esclusione anche di quest'ultima normativa (ai sensi del citato art. 6), in presenza dei presupposti di cui all'art. 346 del TFUE, si applica la peculiare disciplina di cui al comma 4 dell'art. 159, che rinvia alla adozione di un decreto del Ministro della Difesa, di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sentita l'ANAC (ad oggi non ancora adottato).

Le direttive generali che saranno contenute nel decreto dovranno disciplinare gli interventi da eseguire in Italia e all'Estero per effetto di accordi internazionali, multilaterali o bilaterali, nonché i lavori in economia che vengono eseguiti a mezzo delle truppe e dei reparti del Genio militare per i quali non si applicano i limiti di importo di cui all'art. 36.

Fino alla data di entrata in vigore del decreto troverà applicazione la disciplina transitoria di cui all'art. 216, comma 20.

Il citato art. 6, comma 1, esclude dall'applicazione del d.lgs. n. 208/2011 e, quindi, del Codice, i contratti disciplinati da norme procedurali specifiche in base a un accordo o intesa internazionale.

Il comma 2 prevede, inoltre, una serie di ulteriori ipotesi di esclusione, tra cui i contratti nel settore della difesa, relativi alla produzione o al commercio di armi, munizioni e materiale bellico di cui all'elenco adottato dal Consiglio della Comunità Europea con la decisione 255/58, che siano destinati a fini specificatamente militari e per i quali lo Stato ritiene di adottare misure necessarie alla tutela degli interessi essenziali della propria sicurezza; nonché ai contratti oggetto di provvedimento di segretazione, ossia quelli per i quali l'applicazione dei principi in materia di trasparenza richiamati dal d.lgs. n. 208/2011 minerebbe interessi essenziali della sicurezza nazionale.

L'art. 6 del d.lgs. n. 208/2011 e il comma 4 dell'art. 159, in altri termini, rinviano all'applicazione dell'art. 346 TFUE, ricorrendone le condizioni e previa adeguata motivazione da parte della stazione appaltante. La norma comunitaria dispone tra l'altro che «ogni Stato membro può adottare le misure che ritenga necessarie alla tutela degli interessi essenziali della propria sicurezza e che si riferiscano alla produzione o al commercio di armi, munizioni e materiale bellico; tali misure non devono alterare le condizioni di concorrenza nel mercato interno per quanto riguarda i prodotti che non siano destinati a fini specificamente militari».

Profili procedimentali e responsabile del procedimento

Riguardo le modalità di aggiudicazione, il comma 2 dell'art. 159 richiama la piena applicabilità della parte III del Codice, cui si rinvia, anche in riferimento alle concessioni di cui al d.lgs. n. 208/2011.

Talune peculiarità sono poi dettate in ossequio alle particolari esigenze connesse all'oggetto delle gare a alla struttura gerarchica degli organi tecnici dell'amministrazione della difesa.

Il comma 3 dell'art. 159 (ricalcando il previgente art. 196 d.lgs. n. 163/2006) prevedere la deroga al principio di cui all'art. 31 del Codice, a norma del quale l'amministrazione nomina un responsabile unico del procedimento per le fasi della progettazione, dell'affidamento e dell'esecuzione.

La deroga in parola riconosce infatti all'amministrazione giudicatrice la possibilità di nominare un responsabile per ogni singola fase di svolgimento del processo attuativo.

Con la previsione dell'ulteriore possibilità che, relativamente alla fase di affidamento, il responsabile del procedimento possa essere anche un dipendente specializzato in materie giuridico-amministrative.

Ulteriore peculiarità concerne il regime delle anticipazioni ed è contenuta nell'4-bis, introdotto a seguito del correttivo di cui al d.lgs. n. 56/2017. La disposizione in parola prevede che in caso di contratti ad impegno pluriennale superiore a tre anni, l'importo dell'anticipazione di cui all'art. 35, comma 18 è calcolato sul valore delle prestazioni di ciascuna annualità contabile del contratto di appalto, stabilita nel cronoprogramma dei pagamenti, ed è corrisposto entro quindici giorni dall'effettivo inizio della prima prestazione utile relativa a ciascuna annualità, secondo il cronoprogramma delle prestazioni.

Acquisti eseguiti all'estero

L'ultimo comma dell'art. 159 ricalca, invece, la previsione già contenuta nell'art. 196, comma 8, del previgente Codice: nella prospettiva di far fronte alle peculiari esigenze connesse all'approvvigionamento sul mercato estero degli armamenti, si attenua il divieto per le amministrazioni pubbliche di concedere anticipazioni del prezzo di lavori, servizi e forniture, prevedendo la concessione di anticipazioni di importo non superiore ad un terzo dell'importo complessivo del prezzo contrattuale, previa costituzione di idonea garanzia.

Quest'ultima potrà essere costituita da una fideiussione di importo almeno pari al valore dell'anticipazione ricevuta; inoltre, viene di regola previsto il rilascio di un deposito cauzionale svincolabile in proporzione alla prestazione contrattuale via via eseguita ed è richiesta una garanzia – difetti/vizi – di durata variabile e, comunque, commisurata all'entità e alla natura dei prodotti acquistati/forniti.

Bibliografia

Buonanno, I contratti per la difesa e la sicurezza, in Caringella, Giustiniani, Mantini (a cura di), Trattato dei contratti pubblici, Roma, 2021; Cortese, in Caringella, Protto (a cura di) Codice e Regolamento Unico dei Contratti Pubblici, Trento, 2011, 1156-1163; De Nictolis, I contratti nel settore della difesa, in Trattato sui Contratti pubblici, IV, in Sandulli, De Nictolis, Garofoli (diretto da), vol. IV, Milano, 2008; Viola, (a cura di) Garofoli, Ferrari, in Codice degli appalti e nuovo regolamento SOA, Roma, II ed., 2007.

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