Decreto legislativo - 18/04/2016 - n. 50 art. 202 - (Finanziamento e riprogrammazione delle risorse per le infrastrutture prioritarie)1(Finanziamento e riprogrammazione delle risorse per le infrastrutture prioritarie)1 [1. Al fine di migliorare la capacità di programmazione e riprogrammazione della spesa per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e in coerenza con l'articolo 10, commi 2 e 4,del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, sono istituiti, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: a) il Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate; b) il Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese. 2. Tra i fondi di cui al comma 1 possono essere disposte variazioni compensative con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. 3. In sede di prima applicazione, ai Fondi di cui al comma 1, lettere a) e b), confluiscono le risorse disponibili di cui all'articolo 32, commi 1 e 6, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni nella legge 15 luglio 2011, n. 111, di cui all'articolo 18, comma 1, del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito con modificazioni nella legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché le risorse disponibili iscritte nel capitolo dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti denominato "Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione ed adduzione di risorse idriche". L'individuazione delle risorse assegnate ai fondi di cui al comma 1è definita con uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere del CIPE. 4. Con uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono definite: a) le modalità di ammissione al finanziamento della progettazione di fattibilità; b) l'assegnazione delle risorse del Fondo per la progettazione di cui al comma 1, lettera a)ai diversi progetti, nonché le modalità di revoca. 5. Con uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, si provvede al trasferimento delle risorse del Fondo per la realizzazione delle infrastrutture di cui al comma 1, lettera b), assegnate dal CIPE ai diversi interventi su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze2. 6. Al fine della riprogrammazione della allocazione delle risorse, con una o più delibere del CIPE, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base dei criteri individuati nel Documento pluriennale di pianificazione, previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228 e successive modificazioni, nonché per effetto delle attività di projectreview, sono individuati i finanziamenti da revocare i cui stanziamenti sono iscritti nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti destinati alle opere di preminente interesse nazionaledi cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, ivi incluso il "Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione ed adduzione di risorse idriche". Le quote annuali dei limiti di impegno e dei contributi revocati affluiscono al Fondo di cui al comma 1, lettera b) per la successiva riallocazione da parte del CIPE, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. 7. Le somme relative ai finanziamenti revocati ai sensi del presente articolo iscritte in conto residui sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, sul Fondo di cui al comma 1, lettera b). 8. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano ai residui perenti. 8-bis. Per i finanziamenti approvati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica senza contestuale approvazione dei progetti, con particolare riferimento a quelli approvati ai sensi dell'articolo 5 della legge 26 febbraio 1992, n. 211, l'utilizzo di eventuali ribassi di gara o risorse liberatesi in corso d'opera è autorizzato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti previa richiesta e istruttoria presentate dal soggetto attuatore, e contestuale individuazione degli interventi da finanziare nell'ambito della medesima opera in cui i ribassi e le risorse si sono determinate. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti rende informativa al CIPE in merito a tali autorizzazioni3. 9. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio in termini di residui, competenza e cassa per l'attuazione del presente articolo.] [1] Articolo abrogato dall'articolo 226, comma 1, del D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, con efficacia a decorrere dal 1° luglio 2023, come stabilito dall'articolo 229, comma 2. Per le disposizioni transitorie vedi l'articolo 225 D.Lgs. 36/2023 medesimo. [2] Così rettificato con Comunicato 15 luglio 2016 (in Gazz. Uff., 15 luglio 2016, n. 164). [3] Comma inserito dall'articolo 42, comma 2, del D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 settembre 2020, n. 120. InquadramentoLa norma in commento ridefinisce gli aspetti di natura contabile che riguardano le opere prioritarie, nella logica di contenere il fenomeno della proliferazione delle fonti di finanziamento al quale, peraltro, aveva fatto riscontro una progressiva riduzione delle risorse disponibili, che ha reso necessario introdurre correttivi per migliorare l'utilizzo degli stanziamenti. Le fonti di finanziamentoLa norma in commento prevede l'istituzione – nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – di due fondi. Il primo è: a) il Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e per la project review delle infrastrutture già finanziate; b) il Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese. Il primo fondo è funzionale a finanziare la progettazione degli interventi; il secondo è diretto a finanziare la realizzazione degli stessi. Si tratta di fondi tra loro reciprocamente avvinti, a tal punto da farne smarrire l'autonomia funzionale. Il MIT (MIMS) può, infatti, proporre al Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) che vi provvede con proprio decreto apposite «variazioni compensative»; resta indefinita la ripartizione del relativo potere tra i due Ministeri, anche se il taglio lessicale (il MEF «vi provvede») farebbe pensare al classico potere determinativo del MIT cui corrisponde un potere costitutivo vincolato del MEF (art. 202, comma 2, del d.lgs. n. 50/2016 (Portaluri, 1064). Il Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e per la project review delle infrastrutture già finanziate risponde all'esigenza di garantire un miglioramento della qualità complessiva del processo di pianificazione, programmazione, progettazione e realizzazione delle opere. Tale obiettivo è perseguito mediante la valorizzazione del ruolo del progetto di fattibilità tecnica ed economica delle opere che diviene un adempimento indispensabile per l'ammissione a finanziamento delle opere da eseguire. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica delle opere è, infatti, preordinato a verificare se sussistano le condizioni tecnico-economiche, ambientali e territoriali per realizzare un'infrastruttura e individuare, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire anche nelle fasi successive della progettazione. Il Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture prioritarie assicura, invece, la riallocazione delle risorse riprogrammate a seguito dell'attività di project review su opere considerate prioritarie per il Paese. In sede di prima applicazione, su questi fondi affluiscono risorse di altri fondi espressamente indicati (v. comma 3 dell'art. 202) tra cui quelle del Fondo infrastrutture ferroviarie, stradali e relativo a opere di interesse strategico previsto dall'art. 32, comma 1, del d.l. n. 98/2011, destinate prioritariamente alle opere ferroviarie e ai contratti di programma con RFI S.p.a. e ANAS S.p.a.; quelle del Fondo revoche di cui all'art. 32, comma 6, del d.l. n. 98/2011; quelle del Fondo diretto a consentire la continuità dei cantieri in corso ovvero il perfezionamento degli atti contrattuali finalizzati all'avvio dei lavori, di cui all'art. 18, comma 1, del d.l. n. 69/2013 (cd. Fondo «sblocca cantieri»); le risorse disponibili iscritte nel capitolo dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti denominato «Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione ed adduzione di risorse idriche». L'individuazione delle risorse assegnate ai fondi di cui al comma 1, dell'art. 202, è definita con uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere del CIPE (art. 202, comma 3). Allo stato e in attuazione di tale disposizione, è stato adottato il d.m. 10 maggio 2019, n. 171. Le modalità di assegnazione delle risorseCon uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti saranno definite le modalità di ammissione al finanziamento della progettazione di fattibilità, nonché l'assegnazione delle risorse del Fondo per la progettazione ai diversi progetti, nonché le modalità di revoca (art. 202, comma 4). La norma in commento prevede modalità e competenze differenziate per l'assegnazione delle risorse. Per quanto attiene alla definizione delle modalità di ammissione al finanziamento della progettazione di fattibilità e all'assegnazione delle risorse del fondo per la progettazione provvede con uno o più decreti il MIT (MIMS, comma 4, art. 201). La norma riconosce ancora una volta ampia discrezionalità al MIT chiamato a definire sia le modalità di ammissione al finanziamento, da intendersi verosimilmente come individuazione della relativa procedura funzionale; sia la concreta assegnazione delle stesse, senza che siano chiarite le modalità di attribuzione ai diversi progetti. È riservata, invece, a uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, l'assegnazione delle risorse del «Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture prioritarie» ai diversi interventi e le relative modalità di revoca, nonché la definizione dei termini di definanziamento automatico delle opere finanziate e non avviate. Pertanto, in sede di prima assegnazione delle risorse, sono conservati gli impegni già assunti e le assegnazioni effettuate con delibera CIPE. Propedeutica alla riallocazione delle risorse è la individuazione dei finanziamenti da revocare, che ha luogo (con una o più Delibere del CIPE, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze), sulla base dei criteri individuati nel Documento Pluriennale di Pianificazione nonché per effetto delle attività di project review. Gli stanziamenti sono iscritti nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti destinati alle infrastrutture strategiche di cui alla Legge Obiettivo. Le quote annuali dei limiti di impegno e dei contributi revocati affluiscono al Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture prioritarie per la successiva riallocazione da parte del CIPE, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (art. 202, comma 6). Il comma 7, dell'art. 202, indica modalità di natura prettamente contabile, disponendo che le somme relative ai finanziamenti revocati ai sensi della disposizione in commento, iscritte in conto residui, siano versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica. Tali disposizioni, tuttavia, non si applicano ai residui perenti (art. 202, comma 8). Scopo della norma potrebbe essere quello di evitare che le amministrazioni statali abbiano a disposizione nei propri bilanci considerevoli stanziamenti di risorse da impegnare e spendere in esercizi ormai lontani da quello in cui la spesa in questione è stata autorizzata con l'approvazione del bilancio. La norma di chiusura, contenuta al comma 9 dell'art. 202, contiene un'autorizzazione preventiva in favore del Ministero dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio in termini di residui, competenza e cassa per l'attuazione della disposizione qui esaminata. BibliografiaCaringella, Protto, Il codice dei contratti pubblici dopo il correttivo, Roma 2017; Portaluri, Infrastrutture e insediamenti prioritari, in Garofoli, Ferrari, La nuova disciplina degli appalti pubblici, Molfetta, 2016; Tariciotti, Infrastrutture e insediamenti prioritari in Garofoli, Ferrari, Codice dei contratti pubblici, Molfetta, 2017. |