Codice Civile art. 1677 bis - Prestazione di più servizi riguardanti il trasferimento di cose1.

Francesco Agnini

Prestazione di più servizi riguardanti il trasferimento di cose1.

[I]. Se l'appalto ha per oggetto, congiuntamente, la prestazione di due o più servizi di logistica relativi alle attività di ricezione, trasformazione, deposito, custodia, spedizione, trasferimento e distribuzione di beni di un altro soggetto, alle attività di trasferimento di cose da un luogo a un altro si applicano le norme relative al contratto di trasporto, in quanto compatibili.

[1] Articolo così sostituito dall'art. 37-bis d.l. 30 aprile 2022, n. 36, conv. con modif., in l. 29 giugno 2022, n. 79. Il testo dell'articolo, come inserito dall'art. 1, comma 819, l. 30 dicembre 2021, n. 234, era il seguente: «Se l'appalto ha per oggetto, congiuntamente, la prestazione di più servizi relativi alle attività di ricezione, deposito, custodia, spedizione, trasferimento e distribuzione di beni di un altro soggetto, alle attività di trasferimento di cose da un luogo a un altro si applicano le norme relative al contratto di trasporto, in quanto compatibili».

 

Inquadramento

La norma in commento fa parte del codice della crisi (d.leg. 12 gennaio 2019 n. 14), la cui entrata in vigore è prevista per il 15 luglio 2022 dall'art. 42, d.l30 aprile 2022 n. 36, conv. con l. 29 giugno 2022 n. 79 (pubblicata sulla G.U., s.o., n. 150 dello stesso 29 giugno).

In particolare, il legislatore ha inteso disciplinare – mercé rinvio a quanto previsto in tema di trasporto - la figura della logistica, inserendola nel codice civile e rendendola contratto nominato.

Il legislatore ha quindi riconosciuto l'esistenza e il ruolo della logistica all'interno del sistema codicistico, dandogli il rango di contratto specifico all'interno della regolamentazione dei contratti di appalto.

Tale iniziativa normativa consente uno sviluppo armonico e ben regolamentato delle attività logistiche, contribuendo anche al suo sviluppo economico e occupazionale.

Le ragioni del nuovo art. 1677 bis.

L’introduzione del contratto di logistica è motivata dalla necessità di dare una disciplina puntuale e specifica ad un contratto emerso nella prassi, oggi privo di una previsione normativa ad hoc, divenuto di diffusione ed importanza assolute.

La prassi ha visto nel corso dei decenni l’adozione di schemi contrattuali variamente articolati, ormai di regola qualificati come contratti di logistica o contratti di servizi logistici integrati, al fine di assecondare le esigenze del mondo produttivo e rendere maggiormente efficienti i processi logistici e di outsourcing.

L’evoluzione e il consolidamento di tali contratti ha giustificato senz’altro oggi un riconoscimento nel sistema del codice, in particolare l’ingresso tra i contratti tipici al pari dei contratti di trasporto, deposito, spedizione, appalto.

Il contratto di servizi logistici integrati viene infatti di regola configurato come contratto atipico, complesso e misto, con le inevitabili incertezze che possono derivarne sul piano della individuazione della disciplina applicabile. L’orientamento ormai consolidato è nel senso della riconducibilità del contratto allo schema dell’appalto, ed è in questo solco che si colloca, dunque, la modifica approvata.

La norma, tuttavia, aggiunge che il contratto è regolato dalle disposizioni di legge applicabili alle singole attività di cui esso si compone. Viene determinato, in questo modo, il definitivo superamento della teoria dell’assorbimento o della prevalenza, emersa nella giurisprudenza, che vede l’applicazione della disciplina della prestazione prevalente, attraverso un meccanismo che si è rivelato spesso non agevole e si è rivelato foriero di contenziosi.

La disposizione in commento avrà dunque l’effetto di chiarire in modo perentorio che ciascuna attività della quale si compone il contratto di logistica è disciplinata dal complesso di disposizioni (disposizioni codicistiche, leggi  speciali) che si applica alla specifica prestazione, garantendo in tal modo da un lato che la singola attività sia soggetta alla disciplina ad essa più naturale e pertinente, dall’altro che vi sia piena uniformità di regime giuridico e responsabilità tra il prestatore dei servizi logistici e i vari soggetti di cui si avvale.

Tale esigenza di uniformità è particolarmente avvertita ad esempio in relazione alle attività di trasporto, per le quali vigono limiti risarcitori dei quali l’operatore logistico rischia di non potersi avvalere. Lo schema proposto, peraltro, garantisce la flessibilità necessaria per determinare l’applicazione di qualunque eventuale disposizione di legge speciale che venisse introdotta in futuro per le attività di deposito, lavorazione delle merci e trasporto. L’introduzione del contratto di logistica tra i contratti tipici avrà, inoltre, senza dubbio l’effetto virtuoso di favorire lo sviluppo di contratti assicurativi ritagliati su misura su tale nuova figura contrattuale, e dirimere sul nascere le incertezze che hanno finora appesantito la negoziazione di tali contratti e favorito contenziosi.

L’ingresso tra i contratti tipici consacrati nel codice civile rappresenta infine il riconoscimento di un modello contrattuale che disciplina quotidianamente la movimentazione delle merci.

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