Decreto legislativo - 30/03/2001 - n. 165 art. 11 - Ufficio relazioni con il pubblico (Art. 12, commi da 1 a 5-ter del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs n. 546 del 1993 e successivamente modificati dall'art. 3 del decreto legge n. 163 del 1995, convertito con modificazioni dalla legge n. 273 del 1995)Ufficio relazioni con il pubblico (Art. 12, commi da 1 a 5-ter del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs n. 546 del 1993 e successivamente modificati dall'art. 3 del decreto legge n. 163 del 1995, convertito con modificazioni dalla legge n. 273 del 1995) 1. Le amministrazioni pubbliche, al fine di garantire la piena attuazione della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni, individuano, nell'ambito della propria struttura uffici per le relazioni con il pubblico. 2. Gli uffici per le relazioni con il pubblico provvedono, anche mediante l'utilizzo di tecnologie informatiche: a) al servizio all'utenza per i diritti di partecipazione di cui al capo III della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni; b) all'informazione all'utenza relativa agli atti e allo stato dei procedimenti; c) alla ricerca ed analisi finalizzate alla formulazione di proposte alla propria amministrazione sugli aspetti organizzativi e logistici del rapporto con l'utenza. 3. Agli uffici per le relazioni con il pubblico viene assegnato, nell'ambito delle attuali dotazioni organiche delle singole amministrazioni, personale con idonea qualificazione e con elevata capacità di avere contatti con il pubblico, eventualmente assicurato da apposita formazione. 4. Al fine di assicurare la conoscenza di normative, servizi e strutture, le amministrazioni pubbliche programmano ed attuano iniziative di comunicazione di pubblica utilità; in particolare, le amministrazioni dello Stato, per l'attuazione delle iniziative individuate nell'ambito delle proprie competenze, si avvalgono del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri quale struttura centrale di servizio, secondo un piano annuale di coordinamento del fabbisogno di prodotti e servizi, da sottoporre all'approvazione del Presidente del Consiglio dei ministri. 5. Per le comunicazioni previste dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni non si applicano le norme vigenti che dispongono la tassa a carico del destinatario. 6. Il responsabile dell'ufficio per le relazioni con il pubblico e il personale da lui indicato possono promuovere iniziative volte, anche con il supporto delle procedure informatiche, al miglioramento dei servizi per il pubblico, alla semplificazione e all'accelerazione delle procedure e all'incremento delle modalità di accesso informale alle informazioni in possesso dell'amministrazione e ai documenti amministrativi. 7. L'organo di vertice della gestione dell'amministrazione o dell'ente verifica l'efficacia dell'applicazione delle iniziative di cui al comma 6, ai fini dell'inserimento della verifica positiva nel fascicolo personale del dipendente. Tale riconoscimento costituisce titolo autonomamente valutabile in concorsi pubblici e nella progressione di carriera del dipendente. Gli organi di vertice trasmettono le iniziative riconosciute ai sensi del presente comma al Dipartimento della funzione pubblica, ai fini di un'adeguata pubblicizzazione delle stesse. Il Dipartimento annualmente individua le forme di pubblicazione. InquadramentoRivoluzionato con la l. n. 241/1990 il rapporto con i cittadini– utenti e introdotte la figura del responsabile del procedimento e le garanzie di partecipazione, il legislatore ha voluto assicurare strumenti capaci di incidere anche sulla struttura organizzativa delle P.A., per veicolare un nuovo approccio con il pubblico. Un primo passo è stato compiuto ad opera del d.P.R. 27 giugno 1992, n. 352, recante Regolamento per la disciplina delle modalità di esercizio e dei casi di esclusione del diritto di accesso ai documenti amministrativi. L'art. 6, in particolare, ha previsto l'istituzione facoltativa di un Ufficio per le relazioni con il pubblico (Urp). La presenza dell'Urp nell'ambito delle strutture delle amministrazioni è diventato un obbligo legislativo con l'art. 12 del d.lgs. n. 29/1993, poi refluito nell'art. 11 del decreto n. 165. Il ventaglio dei compiti attribuiti agli Urp è ampio, comprendendo: – il servizio all'utenza per i diritti di partecipazione di cui al capo III della l. n. 241/1990; – l'informazione all'utenza relativa agli atti e allo stato dei procedimenti, sui responsabili, sullo svolgimento e sui tempi di conclusione dei procedimenti, nonché sulle modalità di erogazione dei servizi; – l'analisi e la proposta di innovazioni in merito agli aspetti organizzativi e logistici del rapporto con l'utenza; – l'attuazione di iniziative di comunicazione di pubblica utilità; – la promozione di iniziative volte al miglioramento dei servizi per il pubblico, alla semplificazione e all'accelerazione delle procedure e all'incremento delle modalità di accesso informale alle informazioni e ai documenti amministrativi. Se il decreto n. 165 ha delineato il nucleo essenziale dei compiti dell'Urp, la l. n. 150/2000, Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, ne ha consolidato il ruolo, all'interno di una riforma organica dell'informazione e comunicazione pubblica. Tale legge individua nell'Urp la struttura dedicata alle attività di comunicazione. Accanto all'Urp, sono previste altre due strutture/figure, l'Ufficio Stampa e il Portavoce, che svolgono, invece, le attività di informazione. Il legislatore delinea quindi una prima differenziazione tra le strutture adibite all'attività di informazione e quelle adibite all'attività di comunicazione. L'art. 8, comma 2, della l. n. 150 provvede, quindi, alla ridefinizione dei compiti e alla riorganizzazione degli Urp secondo i seguenti criteri: a) garantire l'esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione di cui alla l. n. 241/1990; b) agevolare l'utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l'illustrazione delle disposizioni normative e amministrative, e l'informazione sulle strutture e sui compiti delle amministrazioni medesime; c) promuovere l'adozione di sistemi di interconnessione telematica e coordinare le reti civiche; d) attuare, mediante l'ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, i processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti; e) garantire la reciproca informazione fra l'ufficio per le relazioni con il pubblico e le altre strutture operanti nell'amministrazione, nonché fra gli uffici per le relazioni con il pubblico delle varie amministrazioni. Le scelte organizzative effettuate dalle amministrazioni per la realizzazione dell'ufficio relazioni con il pubblico vanno esplicitate formalmente all'interno di un regolamento dell'Urp, come previsto all'art. 8 della l. n. 150/2000. Un ulteriore tassello è stato fornito dalla Direttiva del Ministro per la Funzione Pubblica 7 febbraio 2002, Attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. La Direttiva punta a trasformare l'Urp in un «motore dell'innovazione»: un ufficio in grado di svolgere più funzioni e di corrispondere ad una domanda differenziata di servizi da parte del cittadino, che vede espandere il proprio ruolo grazie all'attribuzione della gestione delle reti civiche e del sito internet dell'amministrazione (Arena, 256). Ruolo degli UrpI compiti descritti mettono in evidenza una particolare funzione dell'Urp che consiste nella cd. “riduzione della complessità”. Una prima modalità di realizzazione di tale funzione consiste nel rendere nota l'esistenza del servizio erogato dall'amministrazione nonché le modalità per fruirne. Tali informazioni rappresentano in realtà il primo passo per agevolare l'uso del servizio, considerato che, in una società complessa, non tutti i potenziali utenti sono al corrente dell'esistenza di una struttura in grado di soddisfare le proprie esigenze. Non è sufficiente, però, informare l'utenza dell'esistenza di un servizio pubblico oppure dello stato degli atti e del procedimento, ma è necessario creare un'interfaccia che aiuti a districarsi nel coacervo di sistemi e sottosistemi amministrativi. Sotto questo profilo, l'Urp costituisce una sorta di interfaccia amichevole per i cittadini nella misura in cui riduce la complessità burocratica, consentendo, di conseguenza, scelte consapevoli, in quanto informate (Arena, 259; Nucci). Una ulteriore funzione è quella di «ascolto per l'innovazione» e si identifica sostanzialmente con “la ricerca ed analisi finalizzate alla formulazione di proposte alla propria amministrazione sugli aspetti organizzativi e logistici del rapporto con l'utenza” (art. 11, comma 2, lettera c del decreto n. 165). La norma deve essere letta in combinato disposto con il comma 6, secondo cui “il responsabile dell'ufficio per le relazioni con il pubblico e il personale da lui indicato possono promuovere iniziative volte, anche con il supporto di procedure informatiche, al miglioramento dei servizi per il pubblico, alla semplificazione delle procedure e all'incremento delle modalità di accesso informale alle informazioni in possesso all'amministrazione e ai documenti amministrativi”. L'organo di vertice della gestione dell'amministrazione o dell'ente verifica l'efficacia dell'applicazione delle iniziative di cui al comma 6, ai fini dell'inserimento della verifica positiva nel fascicolo personale del dipendente. Tale riconoscimento costituisce titolo autonomamente valutabile in concorsi pubblici e nella progressione di carriera del dipendente (art. 11, comma 7). L'organizzazione degli Urp e il personaleAlcuni principi e modalità per l'istituzione, l'organizzazione ed il funzionamento degli uffici per le relazioni con il pubblico sono stati, a suo tempo, dettati dalla Direttiva del Presidente del Consiglio 11 ottobre 1994. Tra le previsioni della Direttiva: – gli uffici sono istituiti, di norma, laddove si svolge l'attività di amministrazione attiva di maggior contatto con i cittadini-utenti; – le funzioni di promozione, programmazione, organizzazione e coordinamento dell'attività degli uffici sono svolte, ove ne ricorrano le condizioni, da una unità centrale individuata dalle amministrazioni; – il livello degli uffici è adeguato alla struttura, all'impianto organizzativo, alle dimensioni ed alla natura dell'attività svolta dalle amministrazioni. Agli uffici sono preposti responsabili in possesso di qualifica dirigenziale, al fine di assicurare un adeguato livello di rappresentatività ed una concreta capacità di dialogo e di collaborazione con le strutture della amministrazione di appartenenza; – gli uffici rappresentano il “luogo d'incontro” fra l'utenza e le strutture pubbliche; la loro istituzione non modifica le funzioni e l'organizzazione delle amministrazioni, né deve creare sovrapposizione di competenze; – è necessario che gli uffici: • siano collocati in locali facilmente individuabili ed accessibili, con ampia ricettività di parcheggio ed agevole raggiungibilità con i mezzi di trasporto; • rendano note le modalità di accesso (toponomastico, postale, telefonico, posta elettronica, fax, ecc.); • osservino un orario di ricevimento del pubblico distribuito anche nelle ore pomeridiane. Per quanto concerne la preparazione del personale, già l'art. 12 del decreto n. 165 stabilisce che all'Urp siano assegnati dipendenti con idonea qualificazione e con elevata capacità di avere contatti con il pubblico, eventualmente assicurato da apposita formazione. Secondo la Direttiva del 1994 gli Urp devono utilizzare personale con approfondita conoscenza dell'organizzazione dell'amministrazione di appartenenza, professionalmente qualificato per l'accoglienza del pubblico e delle istanze presentate e per la ricezione delle richieste di informazioni attraverso sistemi telematici, di posta elettronica, videotel, postali, telefonici (numero verde). La l. n. 150/2000 ha, a sua volta, richiesto l'adozione di un regolamento per l'individuazione dei titoli per l'accesso del personale da utilizzare presso le pubbliche amministrazioni per le attività di informazione e di comunicazione (cfr. l'art. 5). A dare attuazione alla norma è intervenuto il d.P.R. n. 422/2001. Le iniziative di comunicazione di pubblica utilitàSempre nell'ottica del miglioramento dei rapporti tra amministrazione e cittadini, il comma 4 dell'art. 11 del decreto n. 165, prevede che, al fine di assicurare la conoscenza di normative, servizi e strutture, le amministrazioni pubbliche programmano ed attuano iniziative di comunicazione di pubblica utilità. Per le amministrazioni statali, la norma prevede un ruolo di regia del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio, quale struttura centrale di servizio, secondo un piano annuale di coordinamento dei fabbisogni da sottoporre all'approvazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. Tale profilo viene ripreso anche dalla l. n. 150/2000, agli artt. 11 e 12. BibliografiaArena, Gli uffici per le relazioni con il pubblico, in Carinci, Zoppoli (a cura di), Commentario del diritto del lavoro, Torino, 2004, 256; Nucci, La comunicazione interna nella pubblica amministrazione, in Rolando (a cura di), Teorie e tecniche della comunicazione pubblica, Milano, 2001. |