Decreto legislativo - 30/03/2001 - n. 165 art. 28 - Accesso alla qualifica di dirigente della seconda fascia 1 2 ( Art. 28 del d.lgs n. 29 del 1993 , come sostituito prima dall' art. 8 del d.lgs n. 470 del 1993 , poi dall' art. 15 del d.lgs n. 546 del 1993 , successivamente modificato dall' art. 5-bis del decreto legge n. 163 del 1995 , convertito con modificazioni dalla legge n. 273 del 1995 , e poi nuovamente sostituito dall' art. 10 del d.lgs n. 387 del 1998 )

Ciro Silvestro

Accesso alla qualifica di dirigente della seconda fascia 1 2

(Art. 28 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito prima dall'art. 8 del d.lgs n. 470 del 1993, poi dall'art. 15 del d.lgs n. 546 del 1993, successivamente modificato dall'art. 5-bis del decreto legge n. 163 del 1995, convertito con modificazioni dalla legge n. 273 del 1995, e poi nuovamente sostituito dall'art. 10 del d.lgs n. 387 del 1998)

1. L'accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia nelle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici avviene per corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell'amministrazione, per concorso indetto dalle singole amministrazioni ovvero per concorso unico ai sensi dell'articolo 35, comma 4-ter34.

1-bis. Nelle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza in aggiunta all'accertamento delle conoscenze delle materie disciplinate dal decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, i bandi definiscono gli ambiti di competenza da valutare e prevedono la valutazione delle capacità, attitudini e motivazioni individuali, anche attraverso prove, scritte e orali, finalizzate alla loro osservazione e valutazione comparativa, definite secondo metodologie e standard riconosciuti5.

1-ter. Fatta salva la percentuale non inferiore al 50 per cento dei posti da ricoprire, destinata al corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell'amministrazione, ai fini di cui al comma 1, una quota non superiore al 30 per cento dei posti residui disponibili sulla base delle facoltà assunzionali autorizzate è riservata da ciascuna pubblica amministrazione al personale in servizio a tempo indeterminato, in possesso dei titoli di studio previsti a legislazione vigente e che abbia maturato almeno cinque anni di servizio nell'area o categoria apicale. Il personale di cui al presente comma è selezionato attraverso procedure comparative bandite dalla Scuola nazionale dell'amministrazione, che tengono conto della valutazione conseguita nell'attività svolta, dei titoli professionali, di studio o di specializzazione ulteriori rispetto a quelli previsti per l'accesso alla qualifica dirigenziale, e in particolar modo del possesso del dottorato di ricerca, nonché della tipologia  [e del numero] degli incarichi rivestiti con particolare riguardo a quelli inerenti agli incarichi da conferire e sono volte ad assicurare la valutazione delle capacità, attitudini e motivazioni individuali. Una quota non superiore al 15 per cento è altresì riservata al personale di cui al periodo precedente, in servizio a tempo indeterminato, che abbia ricoperto o ricopra l'incarico di livello dirigenziale di cui all'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 . A tal fine, i bandi , che possono essere adottati anche dalle singole amministrazioni definiscono gli ambiti di competenza da valutare e prevedono prove scritte e orali di esclusivo carattere esperienziale, finalizzate alla valutazione comparativa e definite secondo metodologie e standard riconosciuti. A questo scopo, sono nominati membri di commissione professionisti esperti nella valutazione dei suddetti ambiti di competenza, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano agli enti di cui ai commi 2 e 2-bis dell'articolo 2 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 1256.

[ 2. Al concorso per esami possono essere ammessi i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio o, se in possesso del dottorato di ricerca o del diploma di specializzazione conseguito presso le scuole di specializzazione individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, almeno tre anni di servizio, svolti in posizioni funzionali per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea. Per i dipendenti delle amministrazioni statali reclutati a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio è ridotto a quattro anni. Sono, altresì, ammessi soggetti in possesso della qualifica di dirigente in enti e strutture pubbliche non ricomprese nel campo di applicazione dell'articolo 1, comma 2, muniti del diploma di laurea, che hanno svolto per almeno due anni le funzioni dirigenziali. Sono, inoltre, ammessi coloro che hanno ricoperto incarichi dirigenziali o equiparati in amministrazioni pubbliche per un periodo non inferiore a cinque anni, purché muniti di diploma di laurea. Sono altresì ammessi i cittadini italiani, forniti di idoneo titolo di studio universitario, che hanno maturato, con servizio continuativo per almeno quattro anni presso enti od organismi internazionali, esperienze lavorative in posizioni funzionali apicali per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea. ] 7

[ 3. Al corso-concorso selettivo di formazione possono essere ammessi, con le modalità stabilite nel regolamento di cui al comma 5, soggetti muniti di laurea nonché di uno dei seguenti titoli: laurea specialistica, diploma di specializzazione, dottorato di ricerca, o altro titolo post-universitario rilasciato da istituti universitari italiani o stranieri, ovvero da primarie istituzioni formative pubbliche o private, secondo modalità di riconoscimento disciplinate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e la Scuola superiore della pubblica amministrazione. Al corso-concorso possono essere ammessi dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio, svolti in posizioni funzionali per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea. Possono essere ammessi, altresì, dipendenti di strutture private, collocati in posizioni professionali equivalenti a quelle indicate nel comma 2 per i dipendenti pubblici, secondo modalità individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Tali dipendenti devono essere muniti del diploma di laurea e avere maturato almeno cinque anni di esperienza lavorativa in tali posizioni professionali all'interno delle strutture stesse] 89

[ 4. Il corso di cui al comma 3 ha la durata di dodici mesi ed è seguito, previo superamento di esame, da un semestre di applicazione presso amministrazioni pubbliche o private . Al termine, i candidati sono sottoposti ad un esame-concorso finale. Ai partecipanti al corso e al periodo di applicazione è corrisposta una borsa di studio a carico della Scuola superiore della pubblica amministrazione ] 10

5. Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro per la funzione pubblica sentita, per la parte relativa al corso-concorso, la Scuola nazionale dell'amministrazione, sono definiti 11:

a) le percentuali, sul complesso dei posti di dirigente disponibili, riservate al concorso per esami [e, in misura non inferiore al 30 per cento], al corso-concorso12;

b) la percentuale di posti che possono essere riservati al personale di ciascuna amministrazione che indice i concorsi pubblici per esami;

c) i criteri per la composizione e la nomina delle commissioni esaminatrici;

d) le modalità di svolgimento delle selezioni, prevedendo anche la valutazione delle esperienze di servizio professionali maturate nonché, nella fase di prima applicazione del concorso di cui al comma 2, una riserva di posti non superiore al 30 per cento per il personale appartenente da almeno quindici anni alla qualifica apicale, comunque denominata, della carriera direttiva;

e) l'ammontare delle borse di studio per i partecipanti al corso-concorso 13.

6. I vincitori dei concorsi di cui al comma 2, anteriormente al conferimento del primo incarico dirigenziale, frequentano un ciclo di attività formative organizzato dalla Scuola nazionale dell'amministrazione e disciplinato ai sensi del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 287. Tale ciclo può comprendere anche l'applicazione presso amministrazioni italiane e straniere, enti o organismi internazionali, istituti o aziende pubbliche o private. Il medesimo ciclo formativo, di durata non superiore a dodici mesi, può svolgersi anche in collaborazione con istituti universitari italiani o stranieri, ovvero primarie istituzioni formative pubbliche o private14.

[ 7. In coerenza con la programmazione del fabbisogno di personale delle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, le amministrazioni di cui al comma 1 comunicano, entro il 30 giugno di ciascun anno, alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, il numero dei posti che si renderanno vacanti nei propri ruoli dei dirigenti. Il Dipartimento della funzione pubblica, entro il 31 luglio di ciascun anno, comunica alla Scuola superiore della pubblica amministrazione i posti da coprire mediante corso-concorso di cui al comma 3. Il corso-concorso è bandito dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione entro il 31 dicembre di ciascun anno ] 1516

[7-bis. Le amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e gli enti pubblici non economici comunicano, altresì, entro il 30 giugno di ciascun anno alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica i dati complessivi e riepilogativi relativi ai ruoli, alla dotazione organica, agli incarichi dirigenziali conferiti, anche ai sensi dell'articolo 19, commi 5-bis e 6, nonché alle posizioni di comando, fuori ruolo, aspettativa e mobilità, con indicazione della decorrenza e del termine di scadenza. Le informazioni sono comunicate e tempestivamente aggiornate per via telematica a cura delle amministrazioni interessate, con inserimento nella banca dati prevista dall'articolo 23, comma 2, secondo le modalità individuate con circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica ] 17

8. Restano ferme le vigenti disposizioni in materia di accesso alle qualifiche dirigenziali delle carriere diplomatica e prefettizia, delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

9. Per le finalità di cui al presente articolo, è attribuito alla Scuola nazionale dell'amministrazione un ulteriore contributo di 1.500 migliaia di euro a decorrere dall'anno 2002 18.

10. All'onere derivante dall'attuazione del comma 9, pari a 1.500 migliaia di euro a decorrere dall'anno 2002, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2002, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.

[1] Articolo sostituito dall'articolo 3, comma 5, della legge 15 luglio 2002, n. 145. Per il regolamento relativo all'ammissione al corso-concorso selettivo di formazione dirigenziale di cui al presente articolo vedi D.P.C.M. 11 febbraio 2004 n. 118.

[3] Comma modificato dall'articolo 18, comma 1, lettera b) del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 70 e successivamente sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera b), del D.L. 14 marzo 2025, n. 25, non ancora convertito in legge.

[5] Comma inserito dall'articolo 3, comma 3, del D.L. 9 giugno 2021, n. 80,  convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2021,  n. 113.

[6] Comma inserito dall'articolo 3, comma 3, del D.L. 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2021,  n. 113. Da ultimo modificato dall'articolo 28-ter, comma 1, lettera a) del D.L. 22 giugno 2023, n. 75, convertito con modificazioni dalla Legge 10 agosto 2023, n. 112.

[8] Per il Regolamento relativo alle modalità di riconoscimento dei titoli post-universitari vedi D.P.C.M. 29 settembre 2004, n. 295.

[11] Alinea modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera a), del D.L. 14 marzo 2025, n. 25, non ancora convertito in legge.

[13] Per il Regolamento relativo all'accesso alla qualifica di dirigente vedi D.P.R. 24 settembre 2004, n. 272.

[14] Comma modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera a), del D.L. 14 marzo 2025, n. 25, non ancora convertito in legge.

[18] Comma modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera a), del D.L. 14 marzo 2025, n. 25, non ancora convertito in legge.

Inquadramento

Nel modello definito dal comma 1 dell'art. 28 del decreto n. 165, l'accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia, nelle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici, avviene, cumulativamente:

– per concorso indetto dalle singole amministrazioni;

– per corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA) (D'Alessio, Parisi, 93).

Con il regolamento di delegificazione adottato con il d.P.R. n. 70/2013 il rapporto tra dirigenti scelti con concorso da parte delle singole amministrazioni e dirigenti reclutati sulla base del corso-concorso della SNA, in precedenza pari rispettivamente al 70% e al 30%, è stato portato al 50% (con incremento, quindi, della quota di dirigenti provenienti dal corso-concorso).

Su tale assetto è, poi, intervenuto il comma 3 dell'art. 3 del d.l. n. 80/2021.

Il legislatore del 2021 ha provveduto, in primo luogo, ad inserire un nuovo comma 1-bis nel corpo dell'art. 28.

Esso specifica che nelle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza in aggiunta all'accertamento delle conoscenze delle materie disciplinate dal d.P.R. n. 487/1994, «i bandi definiscono gli ambiti di competenza da valutare e prevedono la valutazione delle capacità, attitudini e motivazioni individuali, anche attraverso prove, scritte e orali, finalizzate alla loro osservazione e valutazione comparativa, definite secondo metodologie e standard riconosciuti» (il cd. assessment).

Ciò richiede approcci inediti nello svolgimento delle prove concorsuali, dovendo i nuovo dirigenti essere selezionati sulla base non solo delle conoscenze nozionistiche ma anche di caratteristiche intrinseche. Peraltro, il riferimento a metodologie e format riconosciuti perimetra la discrezionalità delle amministrazioni rispetto alle scelte effettuate nell'ambito dell'ordinamento interno e dei singoli bandi di concorso che, per essere sostenibili dal punto di vista della legittimità, devono essere accompagnati da un apparato metodologico non generico, ma fondato su metriche riconosciute dalla letteratura scientifica sull'argomento.

La seconda novità si colloca sul binario della valorizzazione delle professionalità interne. Il neo introdotto comma 1-ter reca, infatti, una specifica modalità di accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia riservata ai funzionari di ruolo.

La novella del 2021 ha disposto al riguardo che:

– fatta salva la percentuale non inferiore al 50 per cento dei posti da ricoprire, destinata al corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla SNA, una quota non superiore al 30 per cento dei posti residui disponibili sulla base delle facoltà assunzionali autorizzate è riservata da ciascuna pubblica amministrazione al personale in servizio a tempo indeterminato, in possesso dei titoli di studio previsti a legislazione vigente e che abbia maturato almeno cinque anni di servizio nell'area o categoria apicale;

– per il predetto personale interno era originariamente prevista la selezione attraverso procedure comparative bandite dalla SNA. Successivamente è intervenuto l'art. 28 ter, comma 1, lett. a) del d.l. n. 75/2023 che dispone ora – con riferimento alle amministrazioni statali (anche ad ordinamento autonomo) e agli enti pubblici non economici nazionali – che i bandi delle procedure comparative per l'accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia possano essere adottati anche dalle singole amministrazioni interessate. Le procedure in questione devono tenere conto della valutazione conseguita nell'attività svolta; dei titoli professionali, di studio o di specializzazione ulteriori rispetto a quelli previsti per l'accesso alla qualifica dirigenziale, e in particolar modo del possesso del dottorato di ricerca; della tipologia degli incarichi rivestiti con particolare riguardo a quelli inerenti agli incarichi da conferire, e sono volte ad assicurare la valutazione delle capacità, attitudini e motivazioni individuali;

– una quota non superiore al 15 per cento è altresì riservata al personale interno, in servizio a tempo indeterminato, che abbia ricoperto o ricopra l'incarico di livello dirigenziale di cui all'art. 19, comma 6, del decreto n. 165. A tal fine, i bandi definiscono gli ambiti di competenza da valutare e prevedono prove scritte e orali di esclusivo carattere esperienziale, finalizzate alla valutazione comparativa e definite secondo metodologie e standard riconosciuti. A questo scopo, sono nominati membri di commissione professionisti esperti nella valutazione dei suddetti ambiti di competenza, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Spicca, nella corsia preferenziale specifica per il personale interno che ha già acquisito esperienze dirigenziali, la previsione, vera peculiarità rispetto all'accesso dall'esterno, di prove scritte e orali di esclusivo carattere esperienziale, finalizzate alla valutazione comparativa;

– le predette disposizioni non si applicano agli enti di cui ai commi 2 e 2-bis dell'art. 2 del d.l. n. 101/2013 (ordini, collegi professionali, relativi organismi nazionali e enti aventi natura associativa).

Da rilevare che il comma 6 dell'art. 3 del d.l. n. 80/2021 ha curato di precisare che gli interventi normativi recati dal decreto medesimo sull'accesso alla dirigenza costituiscono princìpi fondamentali, ex art. 117, comma 3, Cost., per la legislazione regionale, demandando alla Scuola nazionale dell'amministrazione l'elaborazione, d'intesa con la Conferenza unificata Stato-regioni-province autonome-città ed autonomie locali, di apposite linee guida. Il successivo d.l. n. 36/2022, ha modificato tale procedura (art. 3, comma 5), stabilendo che le linee guida siano adottate entro il 31 ottobre 2022 con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, dopo aver acquisito le proposte della Scuola nazionale dell'amministrazione e previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-regioni-province autonome-città ed autonomie locali. Il decreto in questione è stato adottato il 28 settembre 2022. Le nuove Linee guida sull'accesso alla dirigenza pubblicapropongono indicazioni in materia di procedure e soluzioni metodologiche per lo svolgimento di concorsi con il duplice obiettivo di: 1) offrire alle amministrazioni alcune indicazioni e buone pratiche utili per l'individuazione di soluzioni e metodologie omogenee ed efficaci per la selezione della dirigenza; 2) presentare i principi metodologici dell'Assessment center, quale strumento di comprovato successo nei processi di selezione di figure manageriali, finalizzati alla valutazione delle competenze che caratterizzano la posizione da ricoprire. Difatti, l'Assessment center ha l'obiettivo di analizzare e valutare, tramite l'osservazione del comportamento, il livello di possesso di un set predefinito di competenze comportamentali (o trasversali) di una persona, ritenute necessarie per ricoprire con successo un ruolo specifico o un insieme di ruoli in una organizzazione. Per la valutazione delle competenze potranno essere utilizzate prove situazionali, test e colloqui motivazionali. Con tali strumenti, n ei concorsi per dirigenti si potrà valutare non più solo il “sapere” ma anche il “saper fare” e il “saper essere”.

La disciplina dell'accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia.

Il comma 5 dell'art. 28 in commento prescrive che con regolamento emanato ai sensi dell'art. 17, comma 1, della l. n. 400/1988, su proposta del Ministro per la funzione pubblica sentita, per la parte relativa al corso-concorso, la Scuola superiore della pubblica amministrazione (ora SNA),  sono definiti gli aspetti salienti della disciplina dei canali di accesso alla dirigenza. Il successivo comma 6 è dedicato al ciclo di attività formative iniziale cui sono destinati i vincitori dei concorsi indetti dalle singole amministrazioni.

La disciplina in materia di accesso alla qualifica di dirigente è stata definita con il regolamento di cui al d.P.R. n. 272/2004, modificata, poi dal d.P.R. n. 70/2013.

Bibliografia

D'Alessio, Parisi, Accesso, formazione e assetto unitario della dirigenza, in D'Alessio (a cura di), L'amministrazione come professione, Bologna, 2008, 93.

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