Decreto legislativo - 30/03/2001 - n. 165 art. 60 bis - Istituzione e attivita' del Nucleo della Concretezza12

Ciro Silvestro

Istituzione e attivita' del Nucleo della Concretezza12

1. Ferme le competenze dell'Ispettorato di cui all'articolo 60, comma 6, e dell'Unita' per la semplificazione e la qualita' della regolazione di cui all'articolo 1, comma 22-bis, del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, e' istituito, presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Nucleo delle azioni concrete di miglioramento dell'efficienza amministrativa, denominato "Nucleo della Concretezza".

2. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell'interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per la parte relativa alle azioni da effettuare nelle regioni, negli enti strumentali regionali, negli enti del Servizio sanitario regionale e negli enti locali, e' approvato il Piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, predisposto annualmente dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Piano contiene:

a) le azioni dirette a garantire la corretta applicazione delle disposizioni in materia di organizzazione, funzionamento, trasparenza e digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e la conformita' dell'attivita' amministrativa ai principi di imparzialita' e buon andamento;

b) le tipologie di azioni dirette a incrementare l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, anche con riferimento all'impiego delle risorse dei fondi strutturali e di investimento europei3;

c) l'indicazione delle modalita' di svolgimento delle attivita' del Nucleo della Concretezza nei confronti delle regioni, degli enti strumentali regionali, degli enti del Servizio sanitario regionale e degli enti locali.

3. Il Nucleo della Concretezza assicura la concreta realizzazione delle misure indicate nel Piano di cui al comma 2. A tal fine, in collaborazione con l'Ispettorato di cui all'articolo 60, comma 6, effettua sopralluoghi e visite finalizzati a rilevare lo stato di attuazione delle disposizioni da parte delle pubbliche amministrazioni, nonche' le modalita' di organizzazione e di gestione dell'attivita' amministrativa alla luce dei criteri di efficienza, efficacia ed economicita', proponendo eventuali misure correttive. Le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie e gli enti pubblici non economici nazionali realizzano le misure correttive entro tempi definiti e comunque nei limiti di quelli indicati nel Piano di cui al comma 2.

4. Di ogni sopralluogo e visita e' redatto processo verbale, sottoscritto dal rappresentante dell'amministrazione o da un suo delegato, da cui risultano le visite e le rilevazioni eseguite, le richieste avanzate, la documentazione visionata o acquisita, nonche' le risposte e i chiarimenti ricevuti. Il verbale contiene anche l'indicazione delle eventuali misure correttive e, per le amministrazioni di cui al terzo periodo del comma 3, del termine entro il quale le stesse devono essere attuate. L'amministrazione, nei tre giorni successivi, puo' formulare osservazioni e fornire ulteriori documenti.

5. I verbali redatti in occasione di sopralluoghi e visite effettuati in comuni o in altri enti locali sono trasmessi anche al prefetto territorialmente competente.

6. Le pubbliche amministrazioni provvedono alla comunicazione al Nucleo della Concretezza dell'avvenuta attuazione delle misure correttive entro quindici giorni dall'attuazione medesima, fermo restando, per le pubbliche amministrazioni di cui al terzo periodo del comma 3, il rispetto del termine assegnato dal Nucleo medesimo.

7. L'inosservanza del termine assegnato, ai sensi del comma 3, per l'attuazione delle misure correttive rileva ai fini della responsabilita' dirigenziale e disciplinare e determina l'iscrizione della pubblica amministrazione inadempiente in un elenco pubblicato nel sito del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri. Entro il 30 giugno di ogni anno, il Dipartimento della funzione pubblica trasmette una relazione sugli esiti dei sopralluoghi e delle visite, con l'evidenziazione dei casi di mancato adeguamento, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'interno e alla Corte dei conti. Il Ministro per la pubblica amministrazione trasmette tale relazione alle Camere, ai fini del deferimento alle competenti Commissioni parlamentari.

[2]  Per la soppressione degli adempimenti inerenti ai piani di cui al presente articolo vedi l'articolo 1, comma 1, lettera a) del D.P.R. 24 giugno 2022, n. 81.

[3] Lettera sostituita dall'articolo 18, comma 2, del D.L. 30 dicembre 2019, n. 162,  convertito con modificazioni dalla Legge 28 febbraio 2020, n. 8.

Inquadramento

L'art. 1 della l. n. 56/2019 ha inserito nel corpo del decreto 165 del 2001, dopo l'art. 60, ben 4 articoli con numerazione dal 60-bis al 60-quinquies.

Il nuovo art. 60-bis istituisce un'apposita struttura denominata Nucleo delle azioni concrete di miglioramento dell'efficienza amministrativa ovvero Nucleo della Concretezza, collocato presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il primo comma dell'art. 60-bis si apre con l'espressa salvezza delle competenze dell'Ispettorato per la funzione pubblica (previsto dall'art. 60, comma 6, del decreto n. 165) nonché dell'Unità per la semplificazione e la qualità della regolazione (istituita dal d.l. n. 181/2006). Il compito del nuovo Nucleo della concretezza è focalizzato nell'assicurare la concreta realizzazione delle misure previste dal Piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, normato dal comma 2 dell'art. 60-bis.

L'impianto è fortemente centralizzato: una struttura unica per un documento unico, a livello nazionale. Il Piano è, infatti, predisposto annualmente dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e viene approvato con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell'interno. Per la parte relativa alle azioni da effettuare nelle regioni, negli enti strumentali regionali, negli enti del Servizio sanitario regionale e negli enti locali è comunque necessaria la previa intesa in sede di Conferenza unificata.

Il Piano triennale delle azioni concrete definisce:

a) le azioni dirette a garantire la corretta applicazione delle disposizioni in materia di organizzazione, funzionamento, trasparenza e digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e la conformità dell'attività amministrativa ai princìpi di imparzialità e buon andamento;

b) le tipologie di azioni dirette a incrementare l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, anche con riferimento all'impiego delle risorse dei fondi strutturali e di investimento europei;

c) l'indicazione delle modalità di svolgimento delleattività del Nucleo della Concretezza nei confronti delle regioni, degli enti strumentali regionali, degli enti del Servizio sanitario regionale e degli enti locali.

Il comma 3 dell'art. 60-bis specifica che l'attività del Nucleo si sostanzia in sopralluoghi e visite, a carattere latamente ispettivo. Tali ricognizioni dovranno rilevare lo stato di attuazione delle disposizioni del Piano triennale da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché le modalità organizzative e gestionali sotto il riguardo della efficienza, efficacia ed economicità, proponendo eventuali misure correttive.

Dopo ogni sopralluogo o visita ispettiva verrà redatto apposito verbale che indicherà anche le eventuali misure correttive. L'amministrazione, entro tre giorni, potrà formulare osservazioni e fornire ulteriori documenti. I verbali sono trasmessi anche al Prefetto territorialmente competente qualora il sopralluogo o la visita riguardi Comuni o altri enti locali.

Il verbale deve dar conto di un novero di elementi: rilevazioni effettuate; richieste avanzate; documentazione visionata o acquisita; risposte e chiarimenti ricevuti. È sottoscritto dal rappresentante dell'amministrazione coinvolta o da un suo delegato.

Le pubbliche amministrazioni provvedono alla tempestiva comunicazione al Nucleo della Concretezza dell'avvenuta attuazione delle misure correttive, entro quindici giorni dalla realizzazione delle medesime.

Le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie e gli enti pubblici non economici nazionali realizzano le misure correttive entro tempi definiti (indicati nel verbale) e comunque nei limiti di quelli indicati nel Piano triennale. Per tali amministrazioni, l'inosservanza del termine per l'adeguamento alle misure correttive è fonte di responsabilità dirigenziale e disciplinare e determina l'iscrizione della pubblica amministrazione inadempiente in un elenco pubblicato sul sito del Dipartimento della funzione pubblica.

All'art. 6, la l. n. 56 del 2019 sancisce che le disposizioni di novella del decreto 165, veicolate dall'art. 1, recano norme di diretta attuazione dell'art. 97 Cost. e costituiscono princìpi generali dell'ordinamento. Le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale, e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti alle disposizioni della l. n. 56. Esse sono applicabili anche nelle regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione (cfr. i commi 1, 4 e 5 del citato art. 6).

Il Dipartimento della funzione pubblica, entro il 30 giugno di ogni anno, trasmette una relazione sugli esiti dei sopralluoghi e delle visite effettuate, segnalando i casi di mancato adeguamento al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'interno e alla Corte dei conti.

Il Ministro per la pubblica amministrazione trasmette tale relazione alle Camere, ai fini del deferimento alle competenti Commissioni parlamentari.

Da segnalare che l'art. 18 del d.l. 30 dicembre 2019, n. 162 ha integrato l'art. 3 della l. n. 56/2019 con un ulteriore comma 5-ter, sancendo che il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri assicura l'esercizio delle funzioni, delle azioni e delle attività del Nucleo della Concretezza, anche in deroga alle procedure previste dall'art. 60-bis del decreto n. 165.

Questioni applicative.

Dopo l'intervento del d.l. n. 162/2019, il decreto del Ministro per la pubblica amministrazione del 23 luglio 2020, di riorganizzazione del Dipartimento della funzione pubblica, ha precisato, all'art. 13, che è l'Ispettorato ad assicurare l'esercizio delle funzioni, delle azioni e delle attività del Nucleo della Concretezza, effettuando i prescritti sopralluoghi e visite, con successiva relazione contenente anche l'indicazione delle eventuali misure correttive.

Se l'azione dell'Ispettorato è, di regola, indirizzata a rilevare l'esistenza di una violazione o di una irregolarità, senza individuare il rimedio, i profili ricondotti al Nucleo si propongono, invece, di attivare anche un supporto alle p.a.. Ciò sia nella fase della individuazione delle modalità attraverso cui le singole disposizioni devono essere attuate, sia nella definizione delle eventuali misure correttive.

Restano, comunque, non ben definiti gli stessi contenuti del Piano per la concretezza: il legislatore finisce per indicare obiettivi che già dovrebbero essere declinati con la necessaria concretezza nel Piano della performance e nella Direttiva generale per l'azione amministrativa di ciascun ente

(Mattarella, 715).

In pratica, il Piano è indirizzato «a stabilire come le pubbliche amministrazioni devono funzionare e come possono migliorare. Obiettivo, evidentemente, smodatamente ambizioso, a cui corrisponde un compito a dir poco eroico per il Nucleo della concretezza. La legge dà, astrattamente, per scontato che tutti i problemi ineriscano al funzionamento delle singole amministrazioni e alla insufficiente o cattiva applicazione delle leggi, ignorando che spesso le criticità derivano proprio dalle leggi e da chi vigila sul loro rispetto, oltre che dalle carenze di organico e dall'assenza degli incentivi giusti. Si rinvia, così, la soluzione a una squadra di risolutori, sperando che almeno loro siano esperti»

Il legislatore tende anche a enfatizzare una ipotesi di responsabilità disciplinare e dirigenziale per la mancata osservanza del termine per l'adeguamento alle misure correttive. Tale indicazione normativa ricalca analoghe e ormai frequenti previsioni nel lavoro pubblico che, in realtà, concorrono a produrre un effetto di inflazione e indebolimento di queste forme di responsabilità (Mattarella, 714).

Bibliografia

Mattarella, La concretezza dell'amministrazione e quella della legge, in Giorn. dir. amm. 2019, 714.

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