Decreto legislativo - 30/03/2001 - n. 165 art. 61 - Interventi correttivi del costo del personale (Art. 66 del d.lgs. n. 29 del 1993) (A)Interventi correttivi del costo del personale 1. Fermo restando il disposto dell'articolo17, comma 12-bis, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni ed integrazioni, e salvi i casi di cui ai commi successivi, qualora si verifichino o siano prevedibili, per qualunque causa, scostamenti rispetto agli stanziamenti previsti per le spese destinate al personale, il Ministro dell'economia e delle finanze , informato dall'amministrazione competente, ne riferisce al Parlamento, proponendo l'adozione di misure correttive idonee a ripristinare l'equilibrio del bilancio. [La relazione è trasmessa altresì al nucleo di valutazione della spesa relativa al pubblico impiego istituito presso il CNEL.] 1 1-bis. Le pubbliche amministrazioni comunicano alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero dell’economia e delle finanze l’esistenza di controversie relative ai rapporti di lavoro dalla cui soccombenza potrebbero derivare oneri aggiuntivi significativamente rilevanti per il numero dei soggetti direttamente o indirettamente interessati o comunque per gli effetti sulla finanza pubblica. La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, può intervenire nel processo ai sensi dell'articolo 105 del codice di procedura civile 2. 2. Le pubbliche amministrazioni che vengono, in qualunque modo, a conoscenza di decisioni giurisdizionali che comportino oneri a carico del bilancio, ne danno immediata comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero dell'economia e delle finanz. Ove tali decisioni producano nuovi o maggiori oneri rispetto alle spese autorizzate, il Ministro dell'economia e delle finanze presenta, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione delle sentenze della Corte costituzionale o dalla conoscenza delle decisioni esecutive di altre autorità giurisdizionali, una relazione al Parlamento, impegnando Governo e Parlamento a definire con procedura d'urgenza una nuova disciplina legislativa idonea a ripristinare i limiti della spesa globale3. 3. Il Ministro dell'economia e delle finanze provvede, con la stessa procedura di cui al comma 2, a seguito di richieste pervenute alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica per la estensione generalizzata di decisioni giurisdizionali divenute esecutive, atte a produrre gli effetti indicati nel medesimo comma 2 sulla entità della spesa autorizzata 4.
--------------- (A) In riferimento al presente articolo vedi: Circolare Ministero dell'Economia e Finanze 22 maggio 2018, n. 18. [1] Comma modificato dall'articolo 22, comma 4, lettera b) e comma 6, del D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75. [2] Comma inserito dall'articolo 1, comma 133, della legge 30 dicembre 2004, n. 311. [3] Comma modificato dall'articolo 22, comma 4, lettera b) del D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75. [4] Comma modificato dall'articolo 22, comma 4, lettera b) del D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75. InquadramentoL'art. 61 del d.lgs. 165/2001 enuclea le procedure da seguire onde rimediare ad eventuali fenomeni di sfondamento dei tetti di spesa. A tal fine, qualora si verifichino o siano prevedibili, per qualunque causa, scostamenti rispetto agli stanziamenti previsti per le spese destinate al personale, il Ministro dell'economia e delle finanze, informato dall'amministrazione competente, ne riferisce al Parlamento, proponendo l'adozione di misure correttive idonee a ripristinare l'equilibrio del bilancio. I commi successivi dell'articolo in esame si fanno carico della spinosa problematica da sempre rappresentata dagli oneri di bilancio aggiuntivi, derivanti da pronunce giurisdizionali sfavorevoli nei confronti delle amministrazioni pubbliche. La devoluzione della cognizione in tema di pubblico impiego al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, comporta, di regola, l'efficacia delle relative decisioni circoscritta al caso concreto conosciuto. Residua, comunque, la possibilità che consistenti oneri finanziari a carico delle amministrazioni pubbliche possano derivare da tali pronunce. Allo scopo di soddisfare le suesposte esigenze, l'art. 61, ai commi 1-bis, 2 e 3, prevede che: – le pubbliche amministrazioni comunicano alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero dell'economia e delle finanze l'esistenza di controversie relative ai rapporti di lavoro dalla cui soccombenza potrebbero derivare oneri aggiuntivi significativamente rilevanti per il numero dei soggetti direttamente o indirettamente interessati o comunque per gli effetti sulla finanza pubblica. Il Dipartimento della funzione pubblica, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, può intervenire nel processo ai sensi dell'art. 105 del codice di procedura civile; – le pubbliche amministrazioni che vengono, in qualunque modo, a conoscenza di decisioni giurisdizionali che comportino oneri a carico del bilancio, ne danno immediata comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero dell'economia e delle finanze. Ove tali decisioni producano nuovi o maggiori oneri rispetto alle spese autorizzate, il Ministro dell'economia e delle finanze presenta, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione delle sentenze della Corte costituzionale o dalla conoscenza delle decisioni esecutive di altre autorità giurisdizionali, una relazione al Parlamento, impegnando Governo e Parlamento a definire con procedura d'urgenza una nuova disciplina legislativa idonea a ripristinare i limiti della spesa globale; – il Ministro dell'economia e delle finanze provvede, con la stessa procedura di cui al comma 2, a seguito di richieste pervenute alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica per la estensione generalizzata di decisioni giurisdizionali divenute esecutive, atte a produrre i medesimi effetti sulla entità della spesa autorizzata. BibliografiaVedi sub art. 58. |