Decreto legislativo - 19/08/2016 - n. 175 art. 4 bis - Disposizioni speciali per lo svolgimento di attività di ricerca nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza1

Andrea Zoppini

Disposizioni speciali per lo svolgimento di attività di ricerca nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza1

1. Le attività di ricerca svolte dalle società a partecipazione pubblica e dagli enti pubblici di ricerca di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, per la realizzazione degli interventi compresi nel quadro di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza rientrano tra quelle perseguibili dalle amministrazioni pubbliche ai sensi del comma 2 dell'articolo 4 del presente decreto.

[1] Articolo inserito dall'articolo 25-bis, comma 1, del D.L. 6 novembre 2021, n. 152, convertito con modificazioni dalla Legge 29 dicembre 2021, n. 233.

Inquadramento

L'art. 4-bis del d.lgs. n. 175/2016, rubricato «Disposizioni speciali per lo svolgimento di attività di ricerca nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza» è stato introdotto, all'interno del Testo Unico dall'art. 25-bis del d.l. n. 152/2021, convertito con modificazioni dalla l. n. 233/2021.

In particolare, il d.l. n. 152/2021 reca le «Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose» e, per quanto qui di interesse, all'art. 25-bis ha istituito «Misure di semplificazione nel campo della ricerca».

Disposizioni speciali per lo svolgimento di attività di ricerca nell'ambito del PNRR

L'art. 4-bis del TUSP statuisce che «Le attività di ricerca svolte dalle società a partecipazione pubblica e dagli enti pubblici di ricerca di cui all'art. 1, comma 1, del d.lgs. n. 218/2016, per la realizzazione degli interventi compresi nel quadro di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza rientrano tra quelle perseguibili dalle amministrazioni pubbliche ai sensi del comma 2 dell'art. 4 del presente decreto».

La norma in questione, quindi, consente alle amministrazioni pubbliche di costituire, acquisire o mantenere partecipazioni societarie anche per lo svolgimento di «attività di ricerca» per la realizzazione degli interventi compresi nel quadro di attuazione del PNRR.

In questo modo, pertanto, il legislatore delegato ha ampliato l'elenco di attività tassativamente indicate dall'art. 4, comma 2 del TUSP che le società a partecipazione pubblica possono svolgere e al cui commento si rinvia, ricomprendendovi anche le c.d. «attività di ricerca». L'art. 4-bis del TUSP rinvia espressamente al solo comma 2 dell'articolo ad esso precedente. Pertanto, resta fermo il divieto di costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, nonché di acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società.

Con riferimento all'ambito soggettivo di applicazione, la norma qui in commento dispone che le attività di ricerca devono essere svolte dalle società a partecipazione pubblica o dagli enti pubblici di ricerca di cui all'art. 1, comma 1 del d.lgs. n. 218/2016.

Per la definizione delle società a partecipazione pubblica si rinvia all'art. 2, comma 1, lett. n) del TUSP e al relativo commento.

Gli enti pubblici di ricerca, invece, atteso l'espresso richiamo all'art. 1, comma 1 del d.lgs. n. 218/2016, sono i seguenti: a) Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste - Area Science Park; b) Agenzia Spaziale Italiana - ASI; c) Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR; d) Istituto Italiano di Studi Germanici; e) Istituto Nazionale di Astrofisica - INAF; f) Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” - INDAM; g) Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN; h) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - INGV; i) Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS; l) Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica - INRIM; m) Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche “Enrico Fermi”; n) Stazione Zoologica “Anton Dohrn”; o) Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione - INVALSI; p) Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa - INDIRE; q) Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria - CREA; r) Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'energia e lo Sviluppo Sostenibile - ENEA; s) Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori - ISFOL (a decorrere dal 1° dicembre 2016 denominato Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche - INAPP); t) Istituto Nazionale di Statistica - ISTAT; u) Istituto Superiore di Sanità - ISS; v) Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA, ferme restando le disposizioni di cui alla l. n. 132/2016.

Bibliografia

V. sub art. 4.

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