Decreto legislativo - 19/08/2005 - n. 195 art. 9 - Qualità dell'informazione ambientaleQualità dell'informazione ambientale Art. 9. 1. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio garantisce, se possibile, che l'informazione ambientale detenuta dall'autorità pubblica sia aggiornata, precisa e confrontabile. 2. Per le finalità di cui al comma 1, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici elabora, se necessario, apposite specifiche tecniche da approvare con le modalità di cui all'articolo 15, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 2002, n. 207. InquadramentoAnche in materia ambientale vige una disciplina particolare diretta a favorire l'accesso. In particolare, in base al d.lgs. n. 195/2005, le autorità pubbliche sono tenute a rendere disponibili le informazioni inerenti alla materia ambientale. La particolarità della materia e la possibilità che l'intervento dei cittadini funga da stimolo a una più ampia tutela, dunque, hanno dato la stura a una normativa di settore con caratteristiche assolutamente peculiari, ove il novero dei soggetti titolari si amplia notevolmente. In tale ambito, infatti, l'accessibilità dei dati è vista come uno strumento finalizzato a garantire un controllo sociale diffuso sulla qualità dell'ambiente, sì da giustificare l'eliminazione di ogni soglia di legittimazione soggettiva e da conferire dignità autonoma a tale tipo di accesso. L'informazione ambientale comprende, infatti, come previsto dall'art. 2, comma 1, lett. a ) del d.lgs. n. 195/2005 ogni conoscenza disponibile, incorporata in una qualunque forma di supporto, concernente il bene primario tutelato dalla normativa in parola, vale a dire lo stato degli elementi ambientali (quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, le zone costiere e marine, la diversità biologica e i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati e, inoltre, le interazioni tra questi elementi). Le peculiarità dell'accesso ambientaleIl diritto di accesso all'informazione ambientale si connota e si differenzia rispetto al correlativo diritto all'accesso documentale contemplato dalla legge generale sul procedimento amministrativo anche sotto il profilo delle condizioni di legittimazione al suo esercizio. Mentre, infatti, come già ampiamente rilevato, il titolo all'ostensione dei documenti amministrativi ai sensi della l. n. 241/1990 presuppone la sussistenza di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento del quale è richiesta l'ostensione, il diritto di accesso all'informazione ambientale può essere esercitato da chiunque ne faccia richiesta, senza che sia necessario dichiarare l'interesse sotteso alla richiesta. La ratio di tale legittimazione «atitolata» risiede nella finalità che la normativa in materia intende perseguire. Essa, infatti, è volta a instaurare un regime di integrale pubblicità dell'informativa ambientale che si muove nella duplice direzione della diffusione delle conoscenze (c.d. informazione «attiva») e dell'accessibilità alle stesse (c.d. informazione «passiva»), in funzione del supremo interesse alla tutela ambientale affrancata da vincoli, legami e condizioni connessi all'interesse individuale, con conseguente coincidenza formale e sostanziale tra tutela dell'ambiente e tutela dell'informazione a esso inerente. Va però precisato un punto. L'accesso in parola deve in qualche modo qualificarsi per la sua connessione con le matrici ambientali potenzialmente compromesse, da indicarsi nella richiesta in uno a una ragionevole prospettazione degli effetti negativi (in questi termini è la giurisprudenza consolidata, espressa tra l'altro da: Cons. St. V, n. 4339/2018). Diversamente, la richiesta si risolverebbe in un mero sindacato ispettivo sull'attività dell'Amministrazione che nemmeno in questa materia è ammesso del tutto indiscriminatamente (così, Cons. St. V, n. 1670/2019). BibliografiaCaringella, Manuale ragionato di diritto amministrativo, Roma, 2022; Bifulco, Cartabia, Celotto (a cura di), L'Europa dei diritti. 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