Legge - 24/11/1981 - n. 689 art. 10 - Sanzione amministrativa pecuniaria e rapporto tra limite minimo e limite massimo.

Alessandra Petronelli

Sanzione amministrativa pecuniaria e rapporto tra limite minimo e limite massimo.

La sanzione amministrativa pecuniaria consiste nel pagamento di una somma non inferiore a euro 10 e non superiore a euro 15.000. Le sanzioni proporzionali non hanno limite massimo1.

Fuori dei casi espressamente stabiliti dalla legge, il limite massimo della sanzione amministrativa pecuniaria non può, per ciascuna violazione superare il decuplo del minimo.

Inquadramento

L'articolo 10 è una norma con valore precettivo nei confronti di altre fonti normative, in particolare nei confronti delle leggi regionali, e definisce la sanzione amministrativa pecuniaria come quella consistente nel pagamento di una somma di denaro quantificata entro dei limiti minimi e massimi.

Questa disposizione stabilisce gli importi minimi e massimi dei limiti edittali della sanzione pecuniaria (rispettivamente € 6,00 e € 10.329,00179) e, al comma 2, il rapporto tra il minimo edittale e il massimo edittale (il massimo non può essere superiore al decuplo del minimo).

Tali limiti edittali assumono rilevanza esclusivamente in sede di ordinanza ingiunzione o in caso di contenzioso e non sono diretti all'operatore che redige il verbale di contestazione.

Nel momento in cui l'autorità competente quantifica la sanzione secondo i suddetti limiti e indica una sanzione di importo superiore al minimo edittale, ha l'obbligo di motivare la sua scelta; l'obbligo di motivazione dei provvedimenti amministrativi previsto dalla legge n. 241/1990 si estende, infatti, anche all'entità della sanzione applicata.

Generalmente per l'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie la legge ammette il pagamento di una somma in misura ridotta; essa è pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa o, se più favorevole, al doppio del minimo della sanzione edittale, oltre alle spese del procedimento.

Il pagamento deve essere effettuato entro il termine di 60 giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione degli estremi della violazione.

In caso di non pagamento l'Amministrazione competente emana l'ordinanza-ingiunzione con l'innalzamento della sanzione.

Non mancano, tuttavia, delle eccezioni: il Codice della strada, ad esempio, prevede, per il pagamento in misura ridotta, la sanzione minima edittale; il mancato pagamento entro il termine di 60 giorni, comporta in automatico l'innalzamento della sanzione in automatico al doppio del minimo, essendo il verbale di contestazione già considerato titolo esecutivo per la riscossione della somma senza che sia necessaria l'ordinanza-ingiunzione prevista dall'art. 18 della l. 689/1981.

Per la individuazione dei criteri per la applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie, si rinvia al successivo art. 11.

Bibliografia

Cagnazzo, Toschei (a cura di), La sanzione Amministrativa - principi generali, Torino, 2011; Caringella, Manuale unico - I fondamenti comuni di diritto civile, penale e amministrativo, Roma, 2021; Cassese, Trattato di Diritto Amministrativo, Milano, 2003; Paliero, Travi, voce Sanzioni amministrative, in Enc. dir., vol. XLI, Milano, 1989; Sandulli, Le sanzioni amministrative pecuniarie. Principi sostanziali e procedimentali, Napoli, 1983; Sandulli, Sanzione (Sanzioni amministrative), in Enc. giur. Treccani, Roma, 1992; Simone, Il Diritto della circolazione stradale, Roma, 2018; Soprani, sub art. 94 D. Lgs. 507 del 1999, in Leg. pen., 2001.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario